Relazione Borsa di Studio Emanuela Brancati

Risultati ottenuti nell’anno 2019 grazie alla borsa “Emanuela Brancati”
Cofinanziata da AIRC e dall’Associazione Luna Dolce
Borsista: Dott.ssa Aurora Chinnici



Durante quest’anno, ho analizzato il comportamento di una piccola sottopopolazione di cellule tumorali di mammella, chiamate cellule staminali tumorali.
Le cellule staminali tumorali sono caratterizzate dalla capacità di dare inizio ai tumori e di formare le metastasi. Inoltre, esse sono altamente resistenti ai trattamenti standard se confrontate con le linee commerciali, che rispecchiano invece le caratteristiche della maggior parte della massa tumorale.
Partendo dalla premessa che le cellule staminali tumorali dipendono fortemente dal metabolismo di glucosio e glutammina, lo scopo del progetto è stato quello di valutare l’effetto della restrizione metabolica sulle cellule staminali tumorali di mammella.
Prima di tutto, ho osservato gli effetti della deprivazione di glutammina dal terreno delle cellule tumorali di mammella. A differenza delle linee commerciali, che rispondono in modo differente alla mancanza di glutammina, le cellule staminali tumorali non risentono della restrizione metabolica. Questo potrebbe essere causato da un enzima, chiamato glutaminasi, che serve a metabolizzare la glutammina e che risulta più espresso nelle cellule staminali tumorali. Tuttavia, anche l’inibizione di questo enzima non ha sensibilizzato le cellule al trattamento.
La resistenza delle cellule staminali tumorali potrebbe essere causata dall’utilizzo di altri metaboliti, come il glucosio, per la sopravvivenza cellulare. Per questo motivo, ho utilizzato la deprivazione di glucosio unitamente alla metformina, un farmaco largamente utilizzato per la cura del diabete, che riduce anche l’apporto di energia alla cellula.
Come risultato, ho osservato che l’utilizzo di metformina insieme alla mancanza di glucosio nel terreno causa la morte delle cellule staminali tumorali anche solo dopo 24 ore di trattamento. Inoltre, l’aggiunta della chemioterapia alla combinazione proposta potenzia il suo effetto sulle cellule staminali tumorali, la cui risposta al trattamento è confermata anche da un aumentato danno al DNA e dalla riduzione dei suoi meccanismi di riparo.
In conclusione, questi risultati mostrano un approccio promettente che permette di unire un basso apporto di glucosio con dei farmaci già utilizzati in clinica. I risultati ottenuti sono infatti molto incoraggianti, tuttavia per poter verificare l’efficacia della combinazione proposta anche sui pazienti sono necessari ulteriori studi in collaborazione con oncologi e dietologi.